INTRODUZIONE

Mola di Bari è un comune costiero situato a venti chilometri a sud-est del capoluogo, famoso per il suo porto peschereccio, tra i più importanti di Puglia.
Pur essendo affatto conosciuta, vi si celebra una Settimana Santa di tutto rispetto dal punto di vista del numero di processioni e di riti che da generazioni sono stati tramandati fino ai giorni nostri; purtroppo questa tradizione è poco curata e conseguentemente poco diffusa tra le nuove generazioni, cosa che non può portare ad altro che ad una graduale disaffezione verso quelle pratiche di "pietas" popolare quanto mai attuali in altre realtà anche vicine quali Noicattaro e Valenzano.

Attualmente a Mola di Bari i Riti della Settimana Santa  sono annunciati dalla processione dei Misteri della Passione e Morte di Cristo, che l'Arciconfraternita del SS. Rosario cura il Venerdì di Passione, antecedente la Domenica delle Palme.
Si intensificano a partire dalla sera del Giovedì Santo, quando i fedeli visitano le chiese cittadine dove sono stati allestiti gli altari della Reposizione (popolarmente detti "Sepolcri").

La sera del Venerdì Santo si svolgono due importanti processioni:

- la processione del SS. Legno, organizzata dall' Arciconfraternita del S.S. Sacramento, alla quale partecipano tutte le confraternite molesi e viene portata in ostensione la reliquia della Croce di Gesù Cristo custodita presso la Chiesa Matrice; si conclude con la benedizione dei fedeli raccolti nell'ampia piazza XX settembre.

- la processione di Cristo Morto, a cura della Arciconfraternita di S. Francesco di Assisi, che si svolge nelle ore notturne, nella quale oltre cento portatori, in abito di gala, portano a spalla una bara di cristallo illuminata e adorna di fiori, contenente una statua del Cristo Morto che incontra la statua della Madonna dello Spasimo (raro esempio di "Addolorata Bianca" in Puglia) sul sagrato della cappella della Purificazione; l'incontro è curato dalla Arciconfraternita del Sacro Monte del Purgatorio.
La processione è accompagnata dalla banda cittadina che esegue marce funebri, alternandosi con i cantori dell'Arciconfraternita di S. Francesco di Assisi che canta a cappella l'antico inno in latino "Vexilla Regis Prodeunt".

I riti si concludono la mattina del Sabato Santo, che vede protagonista l' Arciconfraternita di Maria SS. Addolorata, con appunto la processione della Addolorata, nella quale la statua della Vergine indossa il tradizionale abito nero del lutto.

- Testo a cura del dott. Francesco Stanzione
- Foto tratte dal web

 
La Quaresima nel passato molese

Una volta il periodo quaresimale era vissuto davvero intensamente.
Non si mangiava carne, non si celebravano nozze, non si intraprendevano viaggi di piacere e gite di alcun tipo. Due eccezioni alla regola erano però rappresentate dai falò accesi in occasione di S. Giuseppe e dell'Annunciazione a Maria (detta Annunziata) dove si preparavano le classiche "mafaldine" (in dialetto "laghène") con pan grattato e alici, e le tradizionali zeppole.
La settimana precedente la Domenica delle Palme, le mamme preparavano i tradizionali dolci pasquali come ad esempio i "chèrroghele" (scarcelle) che sostituivano il moderno uovo di cioccolato. Con lo stesso impasto delle scarcelle si confezionavano pupazzi e galline con l'uovo sodo, e, annerendolo col vincotto, si preparavano il "monaco" e la "monaca", le sasanelle, taralli bolliti cosparsi di zucchero.
Tutto questo veniva preparato per distribuirlo ai ragazzi che passavano di casa in casa a portare le palme in segno di pace.

- Testo tratto da "Come eravamo a Mola" di Mario Ventura (1991).